LOS ANGELES  (USA)  2009

A BOCCA APERTA


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Sono a Los Angeles, mi sto rilassando sulla spiaggia di Santa Monica, prima di spiccare il volo per le Hawaii.

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Mi viene voglia di vedere finalmente gli UNIVERSAL STUDIOS. Ne ho sentito parlare bene. Si trovano nell’hinterland della metropoli, ci vado in bus. Faccio un biglietto giornaliero ed entro pieno di aspettative e contento come un bimbo.
Cammino per vie artificiali con coloratissime insegne al neon, King Kong volteggia sopra la mia testa, Frankenstein fa cucù dietro l’angolo, ma le famiglie gironzolano spensierate senza spaventarsi troppo, rimpinzandosi di hot dog e gelatoni. Non mi perdo l’Isola Vulcano che esplode, con gli stuntmen che volano da tutte le parti tra le fiamme e finiscono in acqua. Né il treno che deraglia in un groviglio e uno stridìo di carrozze sfasciate. Salgo sul carrello dell’otto volante e passo in mezzo alla jungla tra cascate e serpenti e scimmie e tuffi nel lago. A fine giornata sono soddisfatto ma stanco, ho bisogno di una cosa tranquilla.

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Vedo un’enorme insegna con il brutto faccione verde di SHREK, un personaggio che conosco solo di vista. Sta per cominciare il film, è in 4D. Cosa diavolo significa 4D? Finiremo dritti in un universo parallelo? Un valletto mi consegna gli occhiali bicolori.
Avevo già assistito a proiezioni di diapo in 3D e mi ero reso conto che per gustare lo spettacolo bisogna piazzarsi nel punto giusto, troppo avanti o troppo di lato ti si incrociano gli occhi.
Entro in sala, una grande sala cinematografica quasi vuota (il film parte ogni ora). Bene, posso piazzarmi nel punto giusto! In questo sono esperto. Mi metto in ventesima fila, esattamente al centro. Sedendomi sulla poltroncina in similpelle sento che il bracciolo è bagnato. Non è appiccicoso, non è Coca-Cola. Qualcuno avrà rovesciato dell’acqua minerale... Però il posto è perfetto. Siamo in estate, ne approfitto per rinfrescarmi! La sala in breve si riempie quasi a metà di bambini vocianti e il film ha inizio.

Subito mi accorgo che è uno spettacolo a sorpresa, 3 dimensioni più 5 sensi sollecitati a dovere.

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SHREK e il suo asino si addentrano nella foresta tra piante, bestie e volatili di ogni specie, tutti con l’argento vivo in corpo. Baruffe, capitomboli, battaglie, piroette ti arrivano addosso con forza decuplicata. Sassi, braccia, dardi, piedi si allungano e ti guizzano incontro, tanto veri che ti scansi per non essere colpito. E i tonfi, le grida, i tuoni ti perforano i timpani. E le puzze più puzzolenti aleggiano inesorabili alla ricerca del tuo naso. Quando SHREK e l’asino sballottano giù per un precipizio, le poltroncine su cui sto seduto cominciano a vibrare violentemente e si muovono di colpo a destra... a sinistra... ancora a sinistra... a destra, e mi sembra di essere dentro una botte che rotola e urta.

Con le ossa ammaccate seguo a bocca aperta con trepidazione una cicogna disperata che vola a zig-zag, inseguita da non so quale orrendo mostro antidiluviano. La poveretta emette lamenti, sbatte le ali, è impazzita. Apre tutti gli orifizi e se la fa addosso°°°°° e da dietro schizza un sottile e potente getto d’acqua giallina che attraversa la sala (stupefacente effetto ottico!), si proietta fulmineo in avanti come la lingua di un camaleonte. Arrivaaa! oooh! oooOOO! °°°°°°°°°°°°°°° La pipì di cicogna centra in pieno la mia bocca spalancata e mi annaffia la lingua. Sputacchiando balzo in piedi stordito. Ahimè tapino, adesso ho capito il 4D. La quarta D vuol dire DOCCIA!

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