NUOVA  ZELANDA   2009

È ARRIVATO BABBO NATALE

Per il Giro del Mondo il mio bagaglio è un trolley piccolo, 10 chili a pieno carico. Il guardaroba è ridotto al minimo. Pantaloni lunghi indosso. Dentro i corti, mutande, qualche maglietta, un golfino leggero, il k-way. Ai piedi un paio di scarpe comode. Cose estive, da paesi tropicali. Ogni 15-20 giorni lavo tutto nella laundry a gettone e ricomincia il ciclo.

Sono in Nuova Zelanda a metà dicembre. Un aereo mi porta da Auckland a Christchurch, il capoluogo dell’Isola del Sud. Siamo agli antipodi, è estate, ma qui mi spingo troppo a meridione e il clima dovrebbe essere fresco, forse anche freddo, come sulle Dolomiti a fine giugno, e ho solo vestiti leggeri.

In città c’è un grosso outlet dell’usato: compro un giaccone di piumino, un collo alto, un berretto di lana, guanti, mutandoni, calzettoni. Spendo una cifra modesta, mi pare una ventina di euro. Noleggio un’auto e faccio il giro dell’isola. Ambiente nordico tipo Norvegia, qualche fiordo, ghiacciai che scendono fino a valle. Forse ho esagerato con le robe di lana, ma alla fine indosso quasi tutto e il freddo non penetra.

Tornato a Christchurch, mi ritrovo con diversi abiti superflui. La prossima tappa è Perth in Australia, dove il clima dovrebbe essere tiepido. Ritorno all’outlet e chiedo alla commessa se posso rivendere i vestiti comprati. La commessa si irrigidisce e dice no. Lo avevo previsto, poco male.

La mattina seguente, in stanza, al momento della partenza, mi balena un’idea. Abbottono il giaccone intorno al cuscino e lo stendo sul letto di schiena con le maniche divaricate, sistemo dalla parte della testa il berretto di lana col fiocco, dall’altra accosto i mutandoni , aggiungo guanti e calzettoni alle estremità. È un bel pupazzo imbottito! Scrivo un messaggio su un foglio:
“ Sto partendo per i paesi caldi e vi lascio in dono i miei vestiti. Buone Feste!

BABBO NATALE ”

Chissà che faccia avranno fatto le donne delle pulizie scoprendo il corpo sul letto!