OREGON (USA)   1997

MA IL MANGO NO

Gli Stati degli USA hanno le loro leggi e le fanno rispettare. Le linee di confine sono tracciate col righello, non cambia un filo d’erba tra due Stati limitrofi ma la legge sì.
Lo vediamo nei vecchi western: lo sceriffo dell’Arizona, col cavallo ventre a terra, insegue rabbiosamente i banditi che hanno scassinato la banca... i banditi passano il confine del New Mexico e lo sceriffo tira le redini e si ferma in mezzo al polverone a un millimetro da quella linea immaginaria, non può proseguire.

Io e l’amico Mino nel 75 abbiamo attraversato gli USA da costa a costa sui bus Greyhound. Era permesso ai passeggeri fumare nelle ultime 3 file, come sugli aerei. Nell’attimo in cui il bus ha varcato il confine dell’Utah, l’autista ha preso il microfono e ha avvertito che era proibito fumare su tutto il mezzo, secondo la legge dell’Utah. Stesso bus, stessi passeggeri, stesso autista... D’altra parte l’Utah è un paese di bacchettoni, il Vaticano dei Mormoni, e le ragazze indossano mutandoni da ranger...

È il 1997. Io e Isabella scendiamo in auto da Seattle a Los Angeles lungo il Pacifico. Dall’Oregon viaggiamo verso la California. La legge della California proibisce l’importazione di frutta e altri generi alimentari.

Al confine una poliziotta ci ferma e ci chiede cosa abbiamo con noi. Le mostriamo un MANGO sigillato nel nylon con l’etichetta, frutto che abbiamo comprato in un supermercato di una catena presente in tutti gli Stati Uniti, compresa la California. La poliziotta, implacabile, dice no, il MANGO no. Che fare? Possiamo mangiarlo? Isabella sfascia il MANGO e lo divora fino all’ultima fibra, sotto gli occhi attenti della poliziotta. Che alla fine ci indica un cestino della spazzatura, nel territorio dell’Oregon naturalmente. E dopo un bel risciacquo per cancellare ogni traccia di arancione, via verso sud, sognando California!